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Una sterzata al finanziamento pubblico del cinema serve eccome

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wednesday

Gli attriti tra mondo della cultura e politica non sono una novità. Ogni tanto riemergono. Come accaduto con la polemica tra l’attore Elio Germano e il ministro della Cultura Alessandro Giuli iniziata durante la cerimonia dei David di Donatello e proseguita nei giorni seguenti, che ha portato un nutrito gruppo di registi e attori a inviare una lettera aperta al ministro, esprimendo preoccupazione per la situazione del cinema italiano e chiedendo un dialogo costruttivo con le istituzioni.

Se da una parte mondo del cinema e attuale governo mal si sopportano per ragioni ideologiche, dall’altra è evidente come quel mondo si senta una “eccezione”, che merita un trattamento di riguardo. Tale aspetto è stato ben simboleggiato da un altro acceso confronto, avvenuto tra gli ospiti dell’ultima puntata della trasmissione di Massimo Gramellini, in cui l’attore Valerio Aprea ha fatto autocritica («non siamo intoccabili in quanto artisti»), subendo la decisa replica del fumettista Makkox («quando finanzi la cultura non stai comprando un bitcoin, non è un investimento finanziario: è a perdere»).

Qual è........

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