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San Francesco è meglio di Maradona

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04.05.2025

Nulla è più anti-retorico del cristianesimo. Un evento storico, l’Incarnazione, che rompe ogni “discorso” su Dio, riducendo il nucleo della fede a una questione: Gesù di Nazareth è il volto buono del Mistero onnipotente o un buon uomo con idee a volte un po’ bizzarre?

Questa natura del cristianesimo lo rende refrattario alla retorica dolciastra che spesso lo circonda, retorica spesso alimentata dagli stessi cristiani. I motivi di questo assalto del “dolciastro” al cristianesimo sono molteplici, e non di rado interessati a ridurne la portata rivoluzionaria entro l’alveo di qualche retorica moralista di volta in volta serva dei potenti. In questo più che sommario quadro, a mio avviso, si inserisce quanto abbiamo ascoltato negli ultimi tempi in modo più insistente sul tema della povertà.

La battuta del teologo Maradona

Il sacrosanto richiamo (anche personalmente vissuto) di papa Francesco a una maggiore sobrietà e a una attenzione ai più miseri, è stato spesso esaltato come una novità e quasi una sorta di liberazione. Di certo, il richiamo è stato forte e speriamo arrivi. In effetti, molti vescovi vivono in curie lussuose, in palazzi centrali delle città, sono cospicui proprietari immobiliari. Il nodo della questione lo ha sintetizzato un grande teologo argentino che risponde al nome di Diego Armando Maradona che, uscendo da un incontro con il Papa conterraneo, disse più o meno: ho sentito parlare molto a........

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