Elezioni Usa 2024: apocalisse e complotti
Le elezioni del 5 novembre che si terranno negli Stati Uniti destano da tempo interessi internazionali proprio per l’importanza geopolitica che rivestirà l’esito, che potrà determinare importanti cambiamenti circa i conflitti in atto e in programma. Donal Trump, che prima dell’ingresso nella contesa di Kamala Harris, era secondo i sondaggi favorito, ora si trova a fronteggiare proiezioni di voto decisamente incerte. Così nella sua campagna elettorale Trump evoca le peggiori calamità in caso di sconfitta. In una delle ultime interviste a Fox News parla del “nemico interno”, sollevando il livello della sua piromane retorica ad uno stadio superiore, e toccando concetti anche questa volta tendenzialmente complottisti. Nella sua narrazione della plumbea campagna elettorale riferisce di individuare due nemici: quello esterno e quello interno; attribuendo a quest’ultimo la pericolosità maggiore. Secondo il candidato repubblicano il nemico interno è più pericoloso della Russia e della Cina.
Concetto che chiaramente può dare una idea alla massa di cosa intenda per pericolosità: parliamo di economia, geostrategie, influenze in ambito finanziario, politico, e non ultimo militare, tanto per elencare alcuni fattori. Ma l’aspirante presidente, per quanto concerne l’identificazione dei “nemici interni” brancola genericamente sulle sensazioni, sul carattere e sul “pensiero”: descrivendoli come persone pazze, molto cattive, stravaganti, ma soprattutto di estrema sinistra.........
© L'Opinione delle Libertà
visit website