Elezioni in Tunisia: un esito scontato
Da quando il presidente tunisino Kais Saïed ha preso il pieno potere nel luglio 2021, con un colpo di Stato mascherato da modifiche costituzionali, e a 10 anni dalla Rivoluzione dei gelsomini e la caduta di Zine El-Abidine Ben Ali, la Tunisia ha aggravato la crisi economica e finanziaria. Tale situazione si decifra soprattutto in una carenza cronica dei basilari prodotti alimentari, oltre alla crescita di forti tensioni socio-politiche che serpeggiano pericolosamente in tutto il Paese. Ma nonostante le critiche interne e le perplessità espresse da molte “diplomazie internazionali”, sulla carenza, usando un eufemismo, di libertà, il presidente uscente Saïed, marcato dalla società civile e dall’opposizione come autocrate, domenica 6 ottobre, come comunicato dagli exit pool ha stravinto le elezioni presidenziali con una percentuale di consensi intorno al 90 per cento, ma con un tasso di partecipazione sotto il 30 per cento.
Domenica sera dalla sua sede elettorale, ha dichiarato di voler continuare la Rivoluzione del 2011 e ripulire il Paese dalle cospirazioni e dalla corruzione; aggiungendo che la Tunisia resterà libera e indipendente e non accetterà mai l’ingerenza straniera. Il tutto è stato pronunciato con tono decisamente autoritario. Il candidato dell’opposizione l’industriale Ayachi Zammel, poco conosciuto dalla massa, uomo liberale, ha ottenuto meno del 7 per cento dei voti.........
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