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Suor Anna Carolina Calsolaro una santa missionaria italiana e il miracolo ripetuto della suora di Alessano/Le

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Mi sono interessato e ne scrivo oggi, perchè memoria non sia perduta, giacchè ad Alessano in provincia di Lecce, nessuno ricorda e conosce l’operato di Suor Anna Carolina Calsolaro (al secolo Ottavia Calsolaro) nata per l’appunto in Alessano (Lecce) nell’ottobre del 1914. Apparteneva ad una buona famiglia, meglio dire borghese, perché il padre era segretario comunale ed abitava in un ampio palazzo nella piazza centrale del paese, alla sinistra della Chiesa Collegiata di San Salvatore, palazzo oggi in uso della Fondazione Don Tonino Bello. Di Suor Anna Carolina Calsolaro ne sono venuto a conoscenza attraverso più strade, anzitutto dalla sorella Bianca che ha lavorato per decenni con mia madre Ada Damiani nello Stato/Ministero delle Finanze, poi dal fratello Folco Calsolaro che è stato non solo sindaco di Alessano in anni storici, ma mio padrino di Cresima, e da documenti ricevuti da mio padre Martino Franza militare della Guardia di Finanza  che operò nella sede del  Comando della Guardia di Finanza in Eritrea ad Asmara -dal 1936 alla fine della guerra- e che ebbe modo di conoscerla e frequentarla.  Negli anni Trenta-Quaranta Alessano era una cittadina vivace, operosa, distintiva fra tanti centri del Salento, capace di offrire e dare speranze che spesso altrove non vi erano.  Aveva sedici anni Ottavia Calsolaro, quando vedendo passare una processione, al tempo di Don Leone Trono parroco, sentì nascere in sé, prepotente, la vocazione alla vita religiosa.  Era affascinata dall’azione missionaria in più parti del mondo, ma l’Africa l’attirava maggiormente, soprattutto l’Eritrea che in quegli anni assisteva al fervore dell’opera italiana -era nostra colonia- e dove i nostri religiosi operavano sia in campo religioso e umanitario che in quello culturale e civile.   Ottavia aveva letto vari articoli sulle “Figlie di Sant’Anna” le missionarie che erano giunte in Eritrea quando ancora l’Italia non aveva dato questo nome a quella terra lontana (1890); aveva letto con quanto eroismo due di quelle missionarie si erano prodigate da sole ad assistere il centinaio di scampati al massacro di Dogali (1887). E dopo aver letto, ed essersi documentata, voleva essere una di loro. Ma la piccola Ottavia non trovò l’immediato consenso dei genitori che vedevano in quella vocazione dell’adolescente solo la sua perdita.  Se fosse andata in Africa, forse non l’avrebbero mai più rivista. Due........

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