Garlasco, le analisi confermano: esiste “ignoto 3”
Gli esami svolti oggi dalla genetista Denise Albani, incaricata dal gip di Pavia, sul tampone orofaringeo di Chiara Poggi hanno stabilito che sui cinque campioni di Dna uno è quello di Ernesto Gabriele Ferrari, assistente del medico legale che nel 2007 effettuò l’autopsia sulla vittima, un altro appartiene a un uomo sconosciuto, il cosiddetto “ignoto 3”, mentre gli altri tre sono illeggibili.
Sulla garza utilizzata per raccogliere materiale dalla bocca di Chiara Poggi è stato rilevato pertanto Dna da contaminazione (non traccia dell’assassino) avvenuta molto probabilmente nella sala autoptica, con un contatto diretto o con oggetti a loro volta contaminati. Per questo motivo Albani chiederà al medico legale, Marco Ballardini, che effettuò l’autopsia sulla vittima, chiarimenti su come ha eseguito il prelievo salivare, sul perché abbia usato una garza non sterile al posto di un tampone e sui presenti in sala autoptica, oltre a lui e al suo assistente. La richiesta al medico legale dovrebbe servire a chiarire se la traccia di Dna maschile senza identità, confermata dalla replica degli esami sul tampone orofaringeo di Chiara Poggi, deriva da una contaminazione.
La replica degli esami sul tampone, prelevato 18 anni fa durante l’autopsia sul corpo della giovane di Garlasco, con gli esami di oggi rientra tra gli accertamenti dell’incidente probatorio disposto per avvalorare la nuova ipotesi della........
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