Trump sbaglia, non c’è nessun “genocidio dei bianchi” in Sudafrica
Non è in corso nessun genocidio contro i boeri, i contadini bianchi sudafricani discendenti dei calvinisti olandesi, tedeschi e francesi che colonizzarono il Sudafrica nella seconda metà del Seicento e che poi dopo il 1948 furono protagonisti del sistema dell’apartheid, tanto meno contro la minoranza bianca in generale (4,5 milioni di persone, cioè il 7,3 per cento della popolazione totale); né è in corso un esproprio delle terre di proprietà degli afrikaner (il nome con cui definiscono se stessi quelli che in Italia chiamiamo boeri).
Invece è vero che il Sudafrica è uno dei paesi più violenti del mondo, fra quelli che producono statistiche il secondo per numero di omicidi annui in rapporto alla popolazione (più di 27 mila per 62 milioni di abitanti, quando in Italia con una popolazione numericamente quasi identica ce ne sono stati 319 l’anno scorso); è vero che in Sudafrica si può cantare impunemente nel corso di acclamati eventi politici “spara al boero”, e che la legge approvata nel gennaio scorso dal parlamento sudafricano per volontà del capo dello Stato e leader dell’Anc (African national congress, il partito storico della lotta contro l’apartheid) Cyril Ramaphosa consente di espropriare terre senza indennizzo.
Genocidio smentito dai numeri
L’accoglienza negli Stati Unti come rifugiati in pericolo di vita di una sessantina di afrikaner e lo show mediatico di Donald Trump in occasione della conferenza stampa col presidente del Sudafrica in visita a Washington nel corso della quale è stata reiterata l’accusa di genocidio ai danni dei bianchi sudafricani si spiegano probabilmente con l’esigenza del presidente americano di fidelizzare la quota dei suoi elettori composta da bianchi particolarmente risentiti delle conseguenze politiche e sociali provocate dal movimento Black Lives Matter e da aderenti ai gruppi suprematisti.
A smentire l’accusa di genocidio non sono solo le statistiche della Transvaal Agricultural Union (associazione dei contadini bianchi di tutto il Sudafrica) e della polizia, che attestano fra i 300 e i 400 assalti a fattorie e l’assassinio di 50-60 farmer (per lo più bianchi) e braccianti (per lo più neri) all’anno, ma gli stessi esponenti dei due partiti che raccolgono la quasi totalità dei voti dei bianchi: la Democratic Alliance (Da, centrodestra, 21,8 per cento alle ultime elezioni grazie anche al sostegno dei meticci, che con l’8,2 per cento sono la principale minoranza etnica dopo i neri, che costituiscono l’81,4 per cento)........
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