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L’indifendibile Timmermans e i fondi europei alle ong green

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24.01.2025

Il dossier del quotidiano olandese De Telegraaf secondo cui la Commissione Europea avrebbe finanziato organizzazioni ambientaliste per attività lobbistiche rivolte agli eurodeputati a favore dell’approvazione del Green Deal e di altri provvedimenti dello stesso genere promossi dall’allora commissario per l’Ambiente, il socialista olandese Frans Timmermans, sta provocando dibattiti al calor bianco all’interno dello stesso Parlamento europeo.

Li animano eurodeputati olandesi, ma non solo. Li hanno acutizzati le dichiarazioni del nuovo commissario per il Bilancio, il polacco Piotr Serafin, che così si è espresso: «Devo ammettere che non era opportuno stipulare accordi che richiedessero alle Ong di esercitare pressioni sui membri del Parlamento europeo».

Timmermans: «Mai chiesto agli ambientalisti di fare il mio lavoro»

Mentre i liberali di sinistra olandesi di D66 attraverso il loro capogruppo al parlamento europeo Gerben-Jan Gerbrandy chiedono di disporre di tutti i documenti prima di potersi esprimere, Verdi e socialisti fanno professioni di garantismo o difendono apertamente le pratiche venute alla luce. Secondo Mohamed Chahim, compagno di partito di Timmermans, bisogna indagare a fondo ma anche ricordarsi che «Ci sono anche organizzazioni dell’automotive e dei fitofarmaci che ricevono sussidi e in realtà assumono una posizione diversa rispetto alla Commissione europea. Dobbiamo assicurarci di sentire voci diverse. Sarebbe scandaloso se venissero qui solo le multinazionali con le tasche profonde».

Gli eurodeputati verdi difendono l’operato delle associazioni ambientaliste. Vedono le pubbliche denunce secondo cui si tratterebbe di uno scandalo come un........

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