Contrappunto al “Manifesto dei conservatori”
Benvenuto il manifesto “Conservatori del futuro” lanciato da cinque realtà del mondo cattolico (Associazione LabOra, Nazione futura, Farefuturo, Alleanza cattolica e Centro studi Livatino), che in tre cartelle giuste giuste di testo sintetizza i temi che stanno a cuore a chi non si accontenta del nichilismo post-moderno, e lo fa appunto in positivo: non denunciando i mali antropologici, sociali, ambientali, politici ed economici che i progressisti hanno prodotto e continuano ad alimentare, ma evidenziando i punti di riferimento (dieci) di chi si impegna a tutti i livelli – personale, culturale, politico – per impedire, come diceva quasi settant’anni fa Albert Camus, che il mondo si disfi: persona, libertà, famiglia, patria, sussidiarietà, identità, Occidente, proprietà, natura, futuro. Ognuno di questi titoli potrebbe essere sviluppato per migliaia di pagine, ed è stato al centro da sempre, cioè da quando esiste la civiltà, di riflessioni filosofiche e lavoro intellettuale, di dibattiti pubblici e scontri politici, di pratiche collettive e di scelte istituzionali.
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Se si può muovere una critica al manifesto, è che si sarebbe dovuto premettere un undicesimo punto, intitolato “Trascendenza”, che non può non essere la base di tutti gli altri. Senza........
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