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Animali domestici e dove tumularli

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12.01.2025

La decisione con cui il Comune di Milano ha dato il via libera alla sepoltura dei resti di animali da compagnia nella stessa tomba del loro proprietario conferma quello che andiamo dicendo da molto tempo: gli animali non esistono più, sono stati interamente assorbiti dagli esseri umani, la loro alterità è stata completamente cancellata, la loro individualità – apparentemente celebrata in mille modi – è profondamente compromessa.

Da Alarico ad Alain Delon

La consuetudine di seppellire insieme esseri umani e i loro animali risale a quelle civiltà del passato nelle quali il re o un riverito patriarca – sì, stiamo parlando di civiltà patriarcali – portava con sé nella tomba le sue proprietà: mogli, schiavi, cavalli, cani. Alarico, re dei Visigoti, com’è noto fu sepolto nel letto o sulle sponde del fiume Busento insieme ai suoi cavalli. Nelle tombe dei faraoni egiziani sono state rinvenute mummie di animali votivi, sacrificati al momento del funerale, come ibis e babbuini, ma anche di animali domestici come cani e gatti. Al Museo del Cairo si può ammirare il sarcofago della gatta del principe Tuthmose, vissuto attorno al 1.360 a.C. e morto prematuramente senza poter salire al trono. Nella tomba KV 50 della Valle dei Templi è stata rinvenuta la mummia di un cane, membro della famiglia reale o di quella di un alto dignitario.

Questi animali potevano essere inseriti nella sepoltura del loro proprietario in momenti diversi, a seconda della successione dei decessi degli uni e dell’altro, oppure venivano uccisi contestualmente alla morte del loro padrone per essere immediatamente mummificati insieme a lui. Com’è noto, il testamento dell’attore Alain Delon conteneva la disposizione di essere sepolto nella cappella di Douchy insieme ai suoi 35 cani già deceduti e le cui spoglie erano lì conservate, e di sopprimere Loubo, il suo pastore belga ancora vivente, perché anch’esso lo seguisse nella........

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