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Scampò all’Isis in Iraq, cristiano muore sgozzato in Francia da un islamista

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15.10.2025

«La pace di Cristo sia con tutti voi. Ciao». Così si concludevano tutti i video di Ashur Sarnaya, cristiano iracheno di 45 anni, che nel 2014 si era trasferito in Francia come rifugiato in fuga dalle persecuzioni religiose dello Stato islamico.

L’ultimo video dell’uomo, che a causa di una disabilità poteva muoversi solo in sedia a rotelle, è datato 10 settembre: quel giorno, mentre si filmava sotto il portone di casa a Lione, è stato raggiunto da tre uomini con il volto coperto da un passamontagna e sgozzato alle spalle con un machete.

Perseguitato in Iraq, rifugiato in Francia

Il caso ha fatto scalpore più in Iraq e negli ambienti della Chiesa siriaca che in Francia. Sarnaya, infatti, non era soltanto un cristiano perseguitato che, come tanti, credeva di trovare pace, protezione e sicurezza in Europa.

Era anche un cristiano convinto di poter finalmente godere pienamente di libertà religiosa e di espressione in Francia, diritti che non aveva mai potuto esercitare in Iraq.

Per questo ogni giorno pubblicava lunghe dirette su TikTok nelle quali condivideva in lingua araba la sua fede cristiana e criticava gli estremisti islamici e chi li giustificava dal punto di vista religioso.

«L’hanno ucciso perché cristiano»

Questo suo attivismo non è passato certo inosservato in un paese come la Francia, dove circa 20 mila persone sono iscritte nella lista degli individui da tenere sotto sorveglianza perché radicalizzati e ad alto potenziale terroristico.

Sarnaya era più volte stato minacciato, l’ultima volta a marzo, come rivelato dalla sorella: «Gli arrivavano........

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