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La confusione di Netanyahu è un danno per Israele e una tragedia per Gaza

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12.08.2025

Occupare o liberare la terra dei palestinesi, prendere Gaza City o tutta la Striscia, portare in salvo 20 ostaggi o tutti i 50 rimasti nelle mani di Hamas, anche se la maggior parte non è più in vita. Un po’ gioca con le parole e un po’ sembra fare confusione, volutamente o meno, Benjamin Netanyahu, che dopo quasi due anni di guerra continua a reagire allo stesso modo a ogni difficoltà o critica: contrattaccando.

Il piano «orribile» per Gaza

Così, il premier israeliano ignora le critiche internazionali e il numero record di paesi occidentali che hanno già riconosciuto lo Stato palestinese o sono pronti a farlo, sottovaluta un paese alleato come la Germania che blocca le esportazioni militari allo Stato ebraico, sorvola sulle centinaia di migliaia di persone che scendono in piazza contro il suo governo, chiedendo di porre fine al conflitto contro Hamas per trovare una soluzione al dramma degli ostaggi e per non rischiare oltre la vita degli israeliani arruolati nell’esercito. Non ascolta neanche il consigliere per la Sicurezza nazionale, Tzachi Hanegbi, che aveva bocciato l’idea di occupare la Città di Gaza, e tira dritto.

Quello che padre Ibrahim Faltas, vicario della Custodia francescana di Terra Santa, ha definito al Corriere «un piano sconvolgente e orribile», l’occupazione cioè della città dove attualmente vive metà della popolazione della Striscia, per l’ex portavoce delle Forze di difesa israeliane, Peter Lerner, è «un compito impossibile».

L’esercito è pronto all’azzardo?

Conquistare l’intera Striscia di Gaza richiederebbe l’impegno di 250 mila soldati in modo........

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