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Una notizia “cattiva” e due buone sui cambiamenti climatici

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Ci sono due notizie dal fronte climatico, anzi tre. Una cattiva e due buone. Prima quella cattiva: come già era evidente da un po’ di anni, non riusciremo a contenere l’aumento di temperatura media della Terra al di sotto degli 1,5 °C.

Uno studio pubblicato su Nature Climate Change nel 2023 stimava che il “carbon budget” ossia la quantità di combustibili fossili che potevano ancora essere utilizzati per avere il 50 per cento delle probabilità di rimanere al di sotto degli 1,5 °C ammontasse all’epoca a 250 miliardi di tonnellate di CO2. Ipotizzando che la riduzione fosse iniziata allora, avremmo avuto dodici anni di tempo per azzerare le emissioni in tutto il mondo. Tra dieci anni, nel 2035 non avrebbe più dovuto esserci nessuna centrale a carbone e gas, il consumo di petrolio avrebbe dovuto essere azzerato e così via. Poiché le emissioni hanno continuato a crescere, nel caso in cui iniziasse oggi, la discesa dovrebbe essere ancor più precipitosa.

Trend storico delle emissioni di CO2 e di riduzione delle stesse per contenere l’aumento di temperatura entro gli 1,5 °C

Aumentano le temperature, diminuiscono i poveri

Dopo aver a lungo sottaciuto l’evidenza, ora anche i più rigorosi difensori dell’ortodossia climatica come il segretario delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, riconosco che «una cosa è chiara: non........

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