Per una giustizia giusta (questa può essere la volta buona)
Forse è solo una nostra pia illusione e probabilmente questo articolo sarà smentito dai fatti, ma è nostra impressione che il clima sulla giustizia è cambiato e l’esito del referendum sulla riforma Nordio potrà avere un esito positivo (cioè con una vittoria del sì).
Il recente sondaggio che darebbe la vittoria del sì (56 a 44) ci conforta ma non ci convince, consapevoli come siamo, secondo la vecchia battuta di Mark Twain, che ci sono tre tipi di bugie: le bugie, le sfacciate bugie e le statistiche. Però è una rilevazione che ci mostra come, dai tempi di Mani Pulite, il giudizio sulla magistratura è molto cambiato.
È cambiato perché si è visto che la “rivoluzione giudiziaria” non è stata una “rivoluzione”; perché non c’è più Silvio Berlusconi (cioè il Caimano che coi suoi conflitti d’interessi tante acrimoniose battaglie giustificava); perché c’è stato il caso Palamara; perché almeno una parte della sinistra ha sperimentato sulla propria pelle quanto possono essere faziose certe inchieste; perché solo un cieco può non rendersi conto di come alcune inchieste e alcuni processi (Eni, © Tempi





















Toi Staff
Gideon Levy
Tarik Cyril Amar
Sabine Sterk
Stefano Lusa
Mort Laitner
Ellen Ginsberg Simon
Gilles Touboul
Mark Travers Ph.d