Gli ucraini non vogliono più “combattere fino alla vittoria”
I media scrivono di un imminente incontro, forse in Italia, forse negli Emirati, probabilmente in Alaska, tra Donald Trump e Vladimir Putin per un cessate il fuoco in Ucraina. Quanto ci dobbiamo credere?
Mirko Staffelli
Qualsiasi iniziativa che possa portare a un accordo sull’Ucraina è auspicabile e noi ci speriamo anche se – ne abbiamo già avuto più volte prova – i fallimenti sono dietro l’angolo. Tutte le notizie vanno dunque prese con le pinze. A quanto si sa, l’inviato speciale degli Stati Uniti in Medio Oriente Steve Witkoff ha discusso (discusso, non concordato) col presidente russo d’un cessate il fuoco e posto le basi per una trattativa che prevederebbe: il riconoscimento della Crimea e del Donbass come territori russi; la restituzione di alcune zone, ora sotto il controllo russo, all’Ucraina; la revoca delle sanzioni; la possibilità per Kiev di aderire in futuro alla Nato; la garanzia che le saranno fornite armi in caso di nuovo attacco. Tutte ipotesi che abbiamo già letto nei mesi scorsi e che andranno verificate, soprattutto per........
© Tempi
