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Per crescere bisogna fidarsi. E sfidarsi

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19.05.2025

Tutti vorrebbero lavorare con Pietro Trapletti. E per “tutti” non intendiamo solo vip, diplomatici, big della musica, moda e lusso – che già lo fanno. A dire il vero, Trapletti non ha speso un solo nome per raccontarsi a Tempi. Ha parlato di papà, mamma, moglie e figli. Autisti, colleghi e amici. Se cercate gossip da Davos, dalla Fashion Week o dall’ultimo evento a Miami, qui non c’è. Si parla di Giovanni XXIII, di un bambino che cerca la playa, mentre fuori i cavalli pascolano e la pioggia ingrossa il lago di Endine. Ed è proprio questo a dire tutto dell’imprenditore che abbiamo davanti. Leader nella mobilità di alta gamma, ma soprattutto uno che incarna il claim: non importa dove andare, ma con chi. Lo dicono i suoi clienti e lo ripetono soprattutto i suoi collaboratori, da Dubai a Parigi a New York fino al piccolo comune di Casazza, provincia di Bergamo: «Tutti dovrebbero lavorare con Trapletti».

Quando Pietro Trapletti ha preso in mano l’azienda di famiglia aveva diciassette anni e aveva «tutt’altro per la testa. Ma papà mi aveva sempre coinvolto nei suoi affari, parlavamo molto e lo facevamo sul serio». Dopo pranzo, la domenica, sedevano a ricopiare le bolle degli autisti. «Scrivevano con una calligrafia terribile, e lui voleva che ogni documento allegato alla fattura fosse chiaro, leggibile. Mi diceva: “Se lavoriamo bene, dobbiamo farlo anche nei dettagli”». Eugenio Trapletti era fatto così: meticoloso, curioso, instancabile. Tecnico capo-fuochista in ospedale, poi autista di ambulanze, quindi delle auto blu, aveva aperto l’attività a 43 anni, con la voglia di fare bene. «Usava i primi Excel, le agende elettroniche, i Blackberry. Non aspettava il futuro: lo cercava. E soprattutto era attentissimo alla relazione con i clienti. Si fece un ufficio a Trezzo sull’Adda: era il primo comune del distretto milanese, e questo gli consentiva di stampare il prestigioso prefisso “02” sul biglietto da visita». Poi, un giorno, disse al figlio: «Dobbiamo chiudere. Io non sto bene». E Pietro rispose: «Adesso no. Se vuoi, quando starai meglio deciderai tu. Ma oggi decido io». Eugenio si aggravò in pochi giorni, lo guardò e disse: «Là fuori è un mondo di lupi. Tu non ce la farai mai». Non era un giudizio: «Era una sfida».

Pietro Trapletti, fondatore e Ceo di Balsamo Srl

«Prova, inventati qualcosa»

Nel 2002, in appena diciannove giorni, Pietro perse suo padre. «Ci siamo seduti con mio cugino e ci siamo chiesti: cosa vogliamo fare?». In quel momento aveva tre autisti, la quarta superiore ancora da concludere, e clienti che lo chiamavano: «Scusa Pietro, sei uscito da scuola? Posso chiederti per........

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