Il tramonto della storia in Occidente
Già ordinario di Storia delle dottrine politiche all’Università di Perugia, Giovanni Belardelli va riflettendo da anni sulla crisi della storia nel nostro Paese e nel mondo occidentale. Non solo tramite alcune pubblicazioni, ma pure dalle colonne del quotidiano Il Foglio. È da poco uscito per l’editore Rubbettino un piccolo volume proprio sul tema: Il tramonto del passato. La crisi della storia nella società contemporanea.
Professore, lei esordisce con una presa d’atto che a qualcuno può sembrare eccessivamente pessimistica. Ma che, a ben vedere, sembra di un realismo cristallino: scrive, in sostanza, che in Occidente è in corso un vero e proprio «tramonto della storia». Ci può spiegare a grandi linee che cosa intende?
Mi riferisco non tanto alla scarsa conoscenza della storia, che pure ormai è dilagante anche presso i ceti che un tempo si definivano “colti”, quanto alla progressiva perdita della dimensione stessa del passato per l’operare di vari e diversi fattori che analizzo nel libro: dalla scuola alla crisi dello Stato nazionale, dal proliferare di leggi sul passato al fenomeno – americano ma non solo – della cancel culture. Questa crisi, che ormai viene generalmente riconosciuta in tutte le democrazie euroatlantiche, rappresenta un problema per una società democratica. È vero infatti che le democrazie si fondano sul principio della sovranità popolare, ma il popolo a cui ci si riferisce è........





















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