Mosca spegne Kyiv, Bruxelles apra gli occhi
L’inverno non è ancora arrivato, ma la Russia ha già intensificato la sua campagna di bombardamenti contro le infrastrutture energetiche civili dell’Ucraina. Nei primi dieci giorni di ottobre, una serie di attacchi missilistici e con droni ha colpito duramente gli impianti di produzione di gas nell’est del Paese, lasciando ampie zone di Kyiv e delle regioni limitrofe senza elettricità né acqua. È l’ennesimo capitolo di una strategia ormai consolidata: sin dall’inizio dell’invasione su vasta scala, il Cremlino ha preso di mira linee elettriche, sottostazioni, oleodotti e depositi, nel tentativo di gettare l’Ucraina nell’oscurità e piegarla attraverso il terrore energetico.
La portata degli attacchi ha raggiunto livelli senza precedenti. Nella notte del 9 ottobre, la Russia ha lanciato circa 450 droni e 30 missili contro obiettivi energetici, un attacco che ha messo in difficoltà anche i più efficienti sistemi di difesa aerea ucraini. Un ulteriore attacco è stato sferrato nella notte tra l’8 e il 9 novembre. Oltre 450 droni e 45 missili hanno colpito centrali, depositi di gas e linee di trasmissione in diverse regioni del Paese, lasciando ampie aree di Kyiv, Dnipro e Kharkiv senza elettricità e acqua. Le autorità ucraine parlano di danni “sistemici” alla rete energetica nazionale e di un inverno che si preannuncia più duro che mai per la........





















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