Una storia polacca: sospendere l’asilo
Le migrazioni incontrollate di massa rappresentano o no una forma di “Guerra ibrida”? Il Governo polacco di Donald Tusk non ha dubbi in merito, e accusa esplicitamente la Russia e il suo alleato bielorusso di voler strumentalmente creare una crisi migratoria ai suoi confini, per minare dall’interno la sicurezza del proprio Paese, alleato di ferro dell’Ucraina. Pertanto, la Polonia ha di recente deciso di adottare una nuova strategia migratoria, sospendendo temporaneamente il diritto d’asilo per coloro che entrano nel suo territorio dalla frontiera bielorussa. Resta, ovviamente, da convincere della fondatezza dell’iniziativa l’Ue ipergarantista, che solo per un puro miracolo ha evitato nelle ultime elezioni parlamentari europee di trovarsi di fronte una maggioranza di ultradestra anti-immigrazione. Oggi, e per la prima volta, un capo di governo “democratico” (gli autocrati di tutto il mondo, infatti, non si sognano nemmeno lontanamente di aprire le proprie frontiere agli asilanti!) trova il coraggio di dire che, in materia di migrazioni, il Sovrano europeo è nudo, dato che “Il diritto all’asilo è utilizzato esattamente contro l’essenza stessa del suo significato”. Statisticamente, infatti, decine di migliaia di migranti irregolari, provenienti dal Medio Oriente e dall’Africa, hanno tentato negli ultimi anni di attraversare i confini tra Bielorussia e Polonia, di cui 26mila nel solo 2024 e ben 2500 nel mese scorso.
E tutto ciò è stato reso possibile grazie a una politica generosa dei visti da parte di Minsk, condizionati all’impegno........
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