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Carcere duro se critichi Hamas

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Sassolini di Lehner

Direttore, redattori e collaboratori de LOpinione delle libertà, prima o poi finiranno indagati, torturati, processati e sanzionati non per aver dato del cortigiano di Hamas a Maurizio Landini, che purtroppo non conosce il significato delle parole. Saranno, invece, incriminati per la fattispecie “Propaganda pro genocidio”, reato disperatamente e giornalmente menzionato da Francesca Albanese. Costei, anzi, da novella Torquemada non usa neppure il termine “sanzionati”, ma, da forcaiola naturale, pretende che quanti contestano la narrativa pro-Pal siano immediatamente “puniti”. Dimentica il corollario “appesi per i piedi”, ma va capita, possedendo, forse, un lessico pro-Pal limitato, quanto i maleodoranti effluvi linguistici di Landini, che ritenendo la politica dépendance del bordello, ritiene che dare della puttana appartenga alla normale dialettica partitica.

Io, pur essendo un infimo editorialista del quotidiano diretto da Andrea Mancia, peraltro imprudente, incosciente, ostinato sodale di Stefano Cece, per giunta, tenace aspirante drudo, ovvero sfortunato corteggiatore di Valentina e Claudia Diaconale, non temo l’ira funesta della santissima signora inquisitrice, dovendomi, in primo luogo, riguardare da ben altra temibile fatwa, scagliata dai militanti di Al-Qaeda, i compari di Hamas, i quali dall’algida........

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