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Intellettuale e opinionista

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wednesday

Il termine intellettuale viene distribuito con la facilità del volo delle farfalle. Basta scrivere per essere considerati intellettuali. O anche parlare, intendiamoci. In tale maniera, saremmo intellettuali, universalmente. Il che equivarrebbe a non esserlo alcuno. Chi è l’intellettuale? È colui che mette in dubbio, che sente come problematico quanto viene accettato, senza problemi, dal resto dell’umanità. Intellettuale è Giacomo Leopardi, che si poneva la grande questione di come mai stesse a esistere la Luna in cielo. La gente vede la Luna in cielo, la guarda e passa oltre. Leopardi la interroga. È assurdo? Certo che è assurdo, ma non più di quanto lo sia vedere la Luna in cielo e non chiedersene ragione. Com’è evidente, l’intellettuale è colui che chiede ragione all’esistenza delle ragioni dell’esistenza, del come mai esiste l’esistenza. E quel che per gli altri è ovvio, per l’intellettuale ovvio non è. Dico il vero intellettuale, colui al quale si può attribuire degnamente questo termine. Poniamo la questione dell’essere. Quando si dice che esiste l’essere, l’intellettuale non si limita a questa affermazione, ma si pone l’interrogativo: come mai esiste l’essere?

Quando si dice che esiste Dio, l’intellettuale non si limita a dire che esiste Dio, ma ancora una volta si interroga: come mai esiste Dio? A questo proposito, ricordo una divertente circostanza. Ho scritto dei libri intitolati: Il padre di Dio, Dio e la........

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