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Quanto sono romantici gli autostoppisti di Kerouac

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thursday

La prima volta che ho letto Sulla strada di Jack Kerouac ero un adolescente sul quale faceva presa il mito della frontiera americana, del viaggio e dei primi hippies. In fondo erano gli anni Settanta e un simile “diario” agli occhi di uno sprovveduto adolescente poteva tranquillamente passare per romanzo di formazione (anche senza un lieto fine e una morale da sfoggiare). Di quella lettura ovviamente non mi è rimasto molto. Oltre alla voce narrante (Sal) e alla figura di Dean Moriarty, ricordo le lunghe strade americane e i passaggi raccattati al volo sul pianale di scassati furgoni, stretti a fianco di hobos che giravano l’America senza un perché e senza una meta.
Ci sono ritornato su da poco. Più o meno dall’insediamento di Trump. La speranza era di trovare nelle pagine del celebre romanzo qualcosa che mi aiutasse a capire l’America di oggi. Tentativo fallito. O forse riuscitissimo. Fallito perché la mia lettura “adulta” mi ha aiutato a capire le ragioni di questo romanzo,........

© Il Giornale