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Referendum, scontro tra correnti in Anm: «Non siamo l’opposizione...»

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Evitare «l’abbraccio mortale delle opposizioni»: ormai questo consiglio del Ministro Nordio all’Anm è ben saldo nella testa dei magistrati che hanno capito che un eccessivo collateralismo con la politica potrebbe svantaggiarli nella campagna referendaria contro la riforma sulla separazione delle carriere.

E allora sabato, dopo ore di discussione prima nelle chat, poi nei corridoi della Cassazione e infine dinanzi ai microfoni di Radio Radicale, il Comitato direttivo centrale ha approvato con la sola astensione dei CentoUno un documento in cui si dice che «l'Anm e il Comitato, anche attraverso le proprie articolazioni territoriali, si asterranno dall'organizzare eventi insieme ad organismi che hanno una connotazione politica, ferma restando la facoltà di partecipare ad ogni iniziativa in cui saranno invitati al fine di rappresentare le criticità della riforma». La forma è sostanza ricordava Marco Pannella e le toghe lo sanno.

Apporre su una locandina il doppio simbolo del “Comitato del No” insieme a quello del Pd o di un sindacato come la Cgil per promuovere un evento contro la riforma è una eventualità che, soprattutto alle toghe moderate, non sarebbe piaciuta. A maggior ragione che cominciava a farsi strada l’ipotesi di entrare in una confederazione estesa di comitati per il No, come la Via Maestra promossa da Maurizio Landini. E quindi per giungere a quel risultato molte sono state le interlocuzioni tra le correnti.

Magistratura Indipendente soprattutto con Gerardo Giuliano aveva proposto:........

© Il Dubbio