Atti segreti e gossip, a Garlasco continua il delirio mediatico
Prosegue l’inchiesta a mezzo stampa minuto per minuto sul caso Garlasco bis. Laddove sarebbe necessario un assoluto riserbo, assistiamo invece ad un profluvio di informazioni. Impossibile stabilire chi sia la manina che sta alimentando questo delirio mediatico e social collettivo: la procura di Pavia? La polizia giudiziaria? Qualche avvocato interessato a screditare la controparte?
Non lo sapremo mai, di solito non vengono mai aperte indagini sulle fughe di notizie. Notizie, tra l’altro, date anche in maniera spesso errata, visto che la procura è dovuta intervenire due giorni fa con un comunicato atto a spiegare la vera natura della famosa impronta “33”, che inizialmente era stata descritta come intrisa del sangue di Chiara Poggi. C’è poi da aggiungere che, come si legge nell’intervista all’avvocato di Andrea Sempio, Angela Taccia, la consulenza che attribuisce al suo assistito quella impronta repertata sul muro delle scale di casa Poggi era coperta da segreto.
Come ha scritto il deputato di Forza Italia, Enrico Costa, da sempre attento a queste questioni, «il processo mediatico, quello in piazza richiede un colpevole subito da dare in pasto alla stampa e all’opinione pubblica. Pazienza se le indagini sono fatte coi piedi, piene di buchi e........
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