menu_open Columnists
We use cookies to provide some features and experiences in QOSHE

More information  .  Close

Amara “riapre” il caso Palamara. E lui fa un esposto

9 27
11.11.2025

«Non ho mai assecondato i desiderata dei magistrati neppure quando avrei potuto trarne grandi vantaggi». Ad esempio, «durante l'indagine perugina nei confronti miei e di Luca Palamara, che io non ho mai accusato di corruzione anche quando sarebbe stato agevole e utile farlo, un pm, scherzosamente, si mise in ginocchio dinanzi a me, nel senso letterale del termine, e mi disse: “Avvocato mi faccia fare l’indagine della vita su Palamara. Io ho continuato a dire la verità e cioè che non avevo corrotto Palamara». E chi era il pm? «Mario Formisano». Cioè il pm che ha indagato sulla famigerata notte dell’Hotel Champagne, quella che terremotò la magistratura.

Le parole di Piero Amara, ex avvocato esterno di Eni, nell’intervista rilasciata a La Verità, sono potenzialmente esplosive. Perché, secondo Palamara, ex presidente dell’Anm e radiato dalla magistratura dopo il caso Hotel Champagne, rappresentano la chiusura del cerchio: la conferma, a suo modo di vedere, di quello che da sempre dice, ovvero che la sua caduta non fu un fatto casuale, ma una strategia ben architettata. Amara è sicuro di avere le prove di ciò che sostiene: «Ci sono diversi testimoni - dice era il 12 giugno 2019 e con me c'erano i miei due avvocati, un maggiore e un luogotenente del Gico della Guardia di finanza...». Abbiamo chiesto un commento al pm Formisano, ma senza ricevere risposta.

Nel frattempo, però, è Palamara a parlare. Tramite un esposto, «per accertare la correttezza dell’operato del pubblico ministero» in quell’inchiesta. Le dichiarazioni di Amara, se corrispondenti al vero, scrivono i legali,........

© Il Dubbio