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Strasburgo condanna la Russia per persecuzione politica: perquisizioni, sequestri e repressione contro la Fondazione anticorruzione. Parla l'avvocato inglese

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Il 16 dicembre scorso la Corte europea dei diritti dell'uomo si è pronunciata sul caso Fondazione anticorruzione (Fbk), organizzazione creata dal dissidente Alexei Navalny, più altri contro la Russia. I giudici di Strasburgo hanno stabilito che le misure adottate nei confronti delle organizzazioni collegate a Navalny, alla sua famiglia e ai suoi collaboratori hanno violato alcuni principi stabiliti dalla Convenzione europea dei diritti dell'uomo. Le azioni delle autorità russe contro il principale oppositore di Putin si sono concretizzate sotto forma di perquisizioni di massa nelle abitazioni e negli uffici, sequestro di beni durante le perquisizioni, congelamento dei conti bancari. Inoltre, l'Fbk e le altre realtà ad essa collegate sono state inserite nell'elenco dei cosiddetti “agenti stranieri” con la successiva classificazione delle organizzazioni ricorrenti come “estremiste”.

L'avvocato Philip Leach, esperto in diritti umani e professore della Middlesex University di Londra, ha rappresentato davanti alla Cedu la moglie di Alexei Navalny, Yulia Navalnaya, e la Fondazione anticorruzione. In questa intervista esclusiva Leach si sofferma sull'importanza della sentenza di Strasburgo e sul clima che si vive nella Russia di Vladimir Putin. La Cedu ha rilevato, tra le varie cose, che le misure contro l'Fbk facevano parte di uno “sforzo concertato e senza precedenti” per colpire al cuore ed eliminare l'opposizione democratica organizzata da Navalny.

Le motivazioni ufficiali dei provvedimenti adottati dalle........

© Il Dubbio