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Separazione delle carriere: così cambierà la giustizia

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10.11.2025

La data del 30 ottobre 2025 è entrata nella storia della politica italiana? Probabilmente sì. L’Aula del Senato ha dato il via libera definitivo alla riforma costituzionale sulla separazione delle carriere in magistratura: 112 i voti favorevoli, 59 i contrari e 9 gli astenuti. Nella quarta e ultima lettura del disegno di legge si è così chiuso il lungo iter parlamentare di una delle riforme più discusse degli ultimi decenni riguardante il sistema giudiziario italiano. L’approvazione del 30 ottobre scorso rappresenta un passaggio politico e istituzionale di rilievo, che ha segnato al tempo stesso una profonda spaccatura tra la maggioranza di governo e le opposizioni. Queste ultime – non senza enfasi e allarmismi - hanno parlato di un «attacco all’autonomia della magistratura ».

La prossima tappa sarà il referendum confermativo. Perché gli italiani andranno al voto nella primavera del 2026? L’articolo 138 della Costituzione stabilisce che «le leggi di revisione della Costituzione e le altre leggi costituzionali sono adottate da ciascuna Camera con due successive deliberazioni ad intervallo non minore di tre mesi, e sono approvate a maggioranza assoluta dei componenti di ciascuna Camera nella seconda votazione».

Il secondo comma prevede che «le leggi stesse sono sottoposte a referendum popolare quando, entro tre mesi dalla loro pubblicazione, ne facciano domanda un quinto dei membri di una Camera o cinquecentomila elettori o cinque Consigli regionali». Inoltre, «la legge sottoposta a referendum non è promulgata se non è approvata dalla maggioranza dei voti validi».

Infine il terzo comma, che riguarda il caso confermativo, evidenzia che «non si fa luogo a referendum se la legge è stata approvata........

© Il Dubbio