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Ci sono disabili che non corrono
e genitori che piangono

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Disabili che fanno sport, che gareggiano, che fanno teatro, che recitano, che cantano, che preparano pizze e che servono a tavola, disabili che raccontano e si raccontano. Nei giorni scorsi, in occasione della Giornata Internazionale delle Persone con Disabilità, i giornali si sono riempiti di queste storie. Giusto ma non sufficiente. Ci ho riflettuto partecipando alla cena/raccolta fondi del Chicco, la comunità che segue mio figlio Edoardo, Dodò, disabile grave. Dodò non fa sport, non canta né recita, non serve a tavola. Non è capace. Altro che diversamente abile! E come lui, e peggio, tanti “amici” ospiti del Chicco. Tutti a tavola coi genitori e gli operatori. Corpi storti e contorti, cervelli scombinati, movimenti senza controllo, versi e urla, pannoloni. Disabili, eccome se lo sono!, ma dei quali non si parla mai, mediaticamente poco spendibili. Eppure anche loro sono persone che provano sentimenti, sorridono, amano. Così come i loro genitori. Ma non fanno “spettacolo” e dunque meglio ignorarli. Forse per mettere l’anima in........

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