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Chi l’avrebbe detto. La Champions League è rinata a settant’anni

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29.09.2025

Rinascere a settant’anni. È quanto successo alla Champions League, il solo torneo che stimola i giocatori e appassiona i tifosi. Altro che Mondiale per club… La passata stagione ha vissuto un restyling decisivo, reso obbligatorio dalla forza dei soldi. Quelli che vantava di avere la Superlega, nata e naufragata nel giro dei 48 ore nel 2021. Quelli necessari per sostenere ancor più gli sforzi finanziari delle società, protagoniste degli spettacoli che richiamano il pubblico allo stadio e, soprattutto, davanti alla tv: ovvero, chi investe (e tanto) per garantirsi l’esclusiva dei diritti e i contratti degli sponsor. Servono grandi interpreti per alimentare lo show, li hai se paghi.

Le grandi squadre, i soldi, lo show

Una prospettiva totalmente diversa da quella di chi, a metà anni Cinquanta, ha l’idea di un torneo per stabilire chi fosse il più forte nel calcio europeo. Lo si deve all’abituale autoreferenzialità inglese. Il 13 dicembre 1954 il Wolverhampton batte 3-2 in amichevole la formidabile Honved Budapest. Il Daily Mail li definisce «i nuovi campioni del mondo», affermazione indigesta ai vicini francesi. Il giornalista Gabriel Hanot replica sull’Équipe: «Prima di dichiarare che il Wolverhampton è imbattibile, lasciamo che vada a Mosca e........

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