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Da Robin Hood a principe Giovanni. Così la Cina strangola i paesi poveri

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08.06.2025

Era il banchiere dei paesi in via di sviluppo, e adesso è il loro asfissiante creditore: nel giro di un decennio la Cina è passata dall’essere la principale fornitrice di prestiti a paesi in cerca di finanze per investimenti infrastrutturali all’essere l’incubo dei debitori più poveri. Quest’anno per la prima volta in assoluto Pechino supererà tutti i paesi occidentali raccolti nel Club di Parigi (associazione informale di detentori di debito estero) per incassi da servizio del debito (interessi più restituzione di quote di prestito) per la bellezza di 35 miliardi di dollari; di questi, 22 arriveranno da 75 fra i paesi più poveri e vulnerabili del mondo. Lo rivela il rapporto Peak repayment: China’s global lending del Lowy Institute, un centro di studi internazionali di Sydney (Australia).

Gli effetti della Nuova via della seta

La situazione odierna è il prodotto delle politiche della Belt and Road Initiative (Bri), nota in Italia come la Nuova via della seta: il programma di investimenti infrastrutturali nei paesi a basso e medio reddito per facilitare l’inoltro delle merci cinesi in tutti i continenti varato nel 2013. Si calcola che nel giro di dodici anni a partire da allora Pechino abbia elargito più di 1.000 miliardi di dollari a quasi 150 paesi, se si sommano investimenti diretti e prestiti per la costruzione di una rete di strade, aeroporti, ferrovie, porti e sistemi di telecomunicazione.

Il picco dei prestiti garantiti dallo Stato cinese è stato toccato nel 2016, con 50 miliardi di dollari di crediti garantiti da Pechino, cifra superiore a tutti i prestiti concessi dai creditori occidentali in quell’anno. Il boom dei prestiti cinesi è stato più pronunciato nei paesi a basso reddito e ad alta vulnerabilità, dipendenti da creditori bilaterali e multilaterali e con accesso limitato al mercato dei capitali privati internazionale.

Subito dopo gli importi sono scesi vorticosamente, e oggi i nuovi prestiti della Cina non superano i 7 miliardi di dollari all’anno. A parte la pausa del Covid, la flessione è avvenuta a causa di intoppi nella realizzazione dei progetti, di necessità di bilancio e pressioni........

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