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A che punto sono le fratture dell’America

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07.07.2025

L’ultima infornata di dati di Gallup, il più antico istituto specializzato in sondaggi dell’opinione pubblica (1935 l’anno della fondazione), ci permette di farci un’idea dello stato d’animo, delle preferenze e delle idiosincrasie degli americani cinque mesi dopo l’insediamento della seconda amministrazione Trump. Risulta, per esempio, che mai così pochi statunitensi sono stati molto o moltissimo orgogliosi di essere americani: “appena” il 58 per cento, percentuale che batte il minimo storico del 63 per cento registrato nel 2020, l’anno del Covid e delle sommosse seguite alla morte di George Floyd causata da alcuni agenti di polizia.

Gallup analizza il sentimento di orgoglio degli americani (in base alle categorie “moltissimo”, “molto”, “moderatamente”, “poco”, “per niente”) dal 2001, l’anno dell’attacco alle Torri gemelle di New York e al Pentagono. In quell’anno e fino al 2004 la percentuale di cittadini degli Stati Uniti orgogliosissima di essere americana superava il 90 per cento. È poi iniziata una lenta e lunga discesa accentuatasi dopo il 2016 (anno della prima vittoria di Donald Trump alle presidenziali) che per ora si arresta al 58 per cento, risultato di un sondaggio condotto prima dell’attacco americano alle installazioni nucleari iraniane del 22 giugno scorso.

Distanze crescenti tra repubblicani e democratici

Naturalmente il risultato del sondaggio è molto diverso se si considerano solo i rispondenti che si dichiarano elettori repubblicani oppure quelli che si dichiarano elettori democratici; fra i primi quelli che sono molto o moltissimo orgogliosi di essere americani oggi sono ben il 92 per cento, mentre fra i secondi sono appena il 36 per cento, minimo storico da quando Gallup effettua sondaggi su questo tema (anche fra gli elettori indipendenti il valore registrato quest’anno del 53 per cento rappresenta il minimo........

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