Popolo e comunità
Quello che segue è un estratto dal libro che ho scritto insieme a Fabio Cavallari. Un dialogo lungo mesi, nato tra caminetti e tavoli di lavoro, che con la ripresa di settembre si aprirà – non sappiamo ancora in quale forma – all’esterno. Sarà un passaggio pubblico e corale, non un semplice lancio editoriale: un tentativo di condividere con altri un cammino di riflessione che per noi è stato prima di tutto esperienza di amicizia e di confronto vero.
Popolo e comunità: due parole che per tutto il Novecento hanno avuto un valore costitutivo, capaci di descrivere identità collettive e di generare legami solidi. Oggi, nel tempo delle “moltitudini di solitudini”, sembrano evaporate.
La comunità reale, fatta di volti, cortili e strade percorse a piedi, è stata sostituita da comunità digitali che si accendono e spengono con la connessione. Il “noi” concreto di una via, di un rione o di un paese ha ceduto il passo a reti di contatti che esistono solo su uno schermo. Dove prima c’erano l’oratorio, la sezione di partito, il bar di quartiere, oggi c’è un flusso di notifiche e post.
Non è nostalgia. È constatazione: quando mancano relazioni dense, la complessità non viene........





















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