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Il tempo fragile della pace

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13.09.2025

In un suo recente intervento, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha ammonito: «Quel che crea allarme è il fatto che ci si muove su un crinale dal quale, anche senza volerlo, si può scivolare in un baratro di violenza incontrollabile». Un richiamo netto, che ha evocato lo spettro del 1914, l’anno in cui l’Europa precipitò nella Prima guerra mondiale quasi senza rendersene conto, trascinata da una sequenza di provocazioni, incidenti e risposte automatiche che nessuno seppe o volle fermare. Non è un paragone casuale e non è stato pronunciato per suscitare timori, ma per risvegliare la coscienza collettiva di fronte a un presente che rischia di replicare quegli stessi meccanismi.

I fatti di queste ore ne sono una conferma evidente. Lo sconfinamento nello spazio aereo polacco di venti droni russi, non può essere archiviato come un incidente tecnico. Tutto lascia pensare a un test deliberato della capacità di reazione europea, ora che gli Stati Uniti hanno ridotto il loro impegno diretto e hanno trasferito sulle forze Nato e soprattutto sugli eserciti europei la responsabilità di presidiare quei confini. La Polonia ha immediatamente invocato l’articolo 4 del Trattato Atlantico, chiedendo la consultazione degli alleati, segno che la percezione del rischio è altissima e che l’equilibrio su cui poggia la sicurezza del continente è oggi più fragile che mai.

Israele, Stati Uniti, Europa

Allo stesso tempo, il conflitto in........

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