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Gaza e le nostre coscienze

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saturday

La distruzione di Gaza, una città che conta circa 750 mila abitanti e che esiste da quattromila anni, non può diventare anche la distruzione delle nostre coscienze. Non possiamo accettare né giustificare questo livello di male e di disumanità, né le iperboli che lo accompagnano. Tuttavia, anche dentro uno scenario di violenza e disperazione, occorre guardare al bene che resiste e che chiede di essere sostenuto. È da qui che nasce la domanda decisiva: cosa possiamo fare noi oggi, concretamente.

Parole d’odio ed esaltazioni di violenza pronunciate da esponenti estremi, persino da membri di Governo, condizionano decisioni pubbliche e alimentano un clima in cui la dignità umana viene costantemente rimessa in discussione. Ma non esiste ragione di Stato che possa giustificare il tentativo di cancellare fisicamente l’esistenza di una comunità. Gaza è diventata nella realtà quotidiana un cimitero a cielo aperto. Persino gli interventi umanitari più basilari, cibo, medicinali, assistenza sanitaria, risultano ostacolati quando non impossibili.

Un segno dalla Lombardia

La Regione Lombardia ha deciso di rispondere con un gesto concreto. Il Consiglio regionale ha stanziato 100.000 euro per interventi umanitari in Palestina, in particolare per la Striscia di Gaza. È un contributo modesto rispetto alla portata della tragedia, ma serve a dire che non chiudiamo gli occhi. Stiamo lavorando per........

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