menu_open Columnists
We use cookies to provide some features and experiences in QOSHE

More information  .  Close

Anche in Uzbekistan si possono costruire ponti

4 0
17.06.2025

Se è vero, come è vero, che nel mondo stanno rapidamente cambiando gli equilibri globali, dobbiamo capire bene cosa sta accadendo e dove dobbiamo guardare, anche per stabilire nuovi legami e cogliere nuove opportunità.

L’Asia centrale è un territorio vasto, diviso in cinque Stati indipendenti dal 1991, abitato da popoli diversi: Uzbeki, Kazaki, Tagiki, Azeri, Turcomanni, Kirghisi, accomunati da una storia simile, da lingue turche (a parte i Tagiki) e culture simili, legati dall’appartenenza religiosa all’islam e dalla memoria di figure unificatrici come Gengis Khan e Tamerlano. Ai tempi dell’Unione Sovietica tutto questo territorio è stato diviso in Stati Nazionali con confini tracciati a matita sulla mappa, non sempre rispettosi delle identità e delle caratteristiche dei singoli popoli. Ma sotto l’ombrello dell’Urss le identità e le differenze non erano tollerate.

La nuova Via della Seta

Oggi questa parte del continente asiatico, rimasta chiusa al resto del mondo per lunghi decenni e per un certo tempo anche dopo la fine del blocco sovietico, si è finalmente aperta alla collaborazione, agli investimenti e agli scambi con l’estero. Naturalmente la........

© Tempi