La città giapponese che vuole far posare gli smartphone a tutti per legge
L’idea è venuta a Masafumi Kouki, racconta il New York Times sindaco della città giapponese di Toyoake, «mentre rifletteva sull’aumento dei tassi di assenteismo nelle scuole locali». Una situazione analoga a quella di quasi tutti i Paesi più sviluppati nel mondo, con i quasi 68.000 abitanti di Toyoake, soprattutto i bambini, sempre più dipendenti dai dispositivi digitali. Perché non provare a ridurre il tempo passato fissando gli schermi? Già, ma come?
Con un’ordinanza che limita l’uso di smartphone, tablet, console di gioco e computer a due ore al giorno per i residenti di Toyoake, ore di lavoro e di scuola escluse. L’ordinanza è entrata in vigore a inizio ottobre, rendendo Toyoake una delle prime città in Giappone a tentare di utilizzare la legge per convincere i suoi cittadini a mettere da parte i telefoni.
«È così triste finire la giornata a casa guardando sempre lo smartphone», ha detto il sindaco al New York Times. «Spero che i cittadini cambino il loro comportamento».
Un’ordinanza simbolica
Quella di Toyoake è la prima ordinanza al mondo che interviene sull’utilizzo di device digitali da parte di tutti i cittadini. Negli ultimi anni in molti paesi è stato vietato l’uso di smartphone e tablet a scuola, e qualcuno (© Tempi
