Le bombe Usa sui narcos in Venezuela rischiano di colpire gli oppositori del regime
Negli ultimi mesi gli Stati Uniti hanno intensificato le operazioni militari nel Mar dei Caraibi. L’imbarcazione colpita ieri nelle acque internazionali al largo del Venezuela (4 morti), si aggiunge agli altri tre natanti venenzuelani affondati nelle scorse settimane, oltre a quello preso di mira al largo della Repubblica Dominicana, e tutti sono accusati di traffico di droga. Parte della lotta ai narco‑terroristi, questi raid hanno provocato vittime e suscitato interrogativi profondi sul diritto internazionale, sulla sovranità e sulla morale della guerra preventiva. Secondo il Pentagono, le tre imbarcazioni partite da acque venezuelane e bombardate un mese fa appartenevano al gruppo criminale “Tren de Aragua” e avrebbero trasportato cocaina diretta verso gli Stati Uniti. Anche quella distrutta ieri «trasportava ingenti quantità di stupefacenti diretti in America per avvelenare la nostra gente», ha scritto su X il “ministro della Guerra” Pete Hegseth. In tre raid di settembre, le forze americane hanno distrutto barche in mare aperto, causando una ventina di morti.
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