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Dopo i domiciliari a Bolsonaro, la stretta di Trump sul Brasile

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08.08.2025

A poco più di un anno e mezzo dai disordini dell’8 gennaio 2023, che hanno fatto tremare le istituzioni brasiliane, l’ex presidente Jair Bolsonaro è finito agli arresti domiciliari. La misura si inserisce – al di là delle motivazioni formali – in una guerra giudiziaria e politica che rischia di travolgere il Paese sudamericano ed esaspera la polarizzazione. Oltre a mettere a nudo come la democrazia brasiliana sia in pericolo non solo per colpa degli estremismi, ma anche di un potere giudiziario ormai dominante.

La crisi ha travalicato i confini nazionali, generando frizioni diplomatiche senza precedenti tra il Brasile di Lula e gli Stati Uniti di Trump, che da ieri hanno imposto dazi punitivi del 50 per cento su acciaio, alluminio e carne bovina brasiliana.

Una task force giudiziaria contro Bolsonaro e conservatori

I domiciliari dell’ex presidente, decisi lo scorso 5 agosto dal giudice della Corte suprema verde-oro Alexandre de Moraes, si inseriscono nel filone giudiziario legato al presunto tentativo di “colpo di Stato” che avrebbe dovuto sovvertire il risultato del ballottaggio presidenziale vinto da Lula il 30 ottobre 2022, con il 50,9 per cento dei suffragi contro il 49,1 per cento di Bolsonaro. L’ex presidente è accusato di aver orchestrato, con alcuni ex generali e membri del suo entourage, un piano per delegittimare il Tribunale superiore elettorale verde-oro e impedire........

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