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La pace a Gaza (ancora) non c’è. Che cosa prevede la fase 2 del piano Trump

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17.10.2025

Cessate il fuoco, ritiro dell’esercito israeliano dal 50 per cento della Striscia, ritorno a casa dei 20 ostaggi vivi (per le salme di quelli deceduti ci vorrà più tempo perché in alcuni casi Hamas non sa dove si trovino, in altri non sa come raggiungerle), ingresso nel territorio palestinese di ingenti aiuti umanitari per la popolazione stremata da due anni di guerra. La prima fase dell’accordo tra Hamas e Israele è quasi completata e non era per niente scontato. Anzi, dopo due anni di stragi ed eccidi sembra un miracolo. Donald Trump ha riscosso gli applausi che meritava, si è parlato e straparlato di pace in Medio Oriente (dopo tanto dolore, in fondo ci sta anche la retorica), chi doveva e voleva ha avuto la sua passerella.

Ora però inizia la fase più delicata e difficile per Gaza. Perché la pace è ancora un miraggio, Hamas resta armata fino ai denti ed è tornata alla sua specialità – terrorizzare i palestinesi con esecuzioni sommarie (ai ProPal va bene così?) -, Israele minaccia di riaprire il fuoco e Gaza non è affatto cambiata: è ancora un tappeto di macerie dove nessuno può allo stesso tempo abitare e conservare la propria dignità. Il piano in 20 punti di Donald Trump prevede diversi passaggi per ovviare a ciascuno di questi problemi,........

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