Il Papa è morto. La Cina nomina due vescovi
Non sono giorni come gli altri per la vita della Chiesa cattolica. I fedeli in tutto il mondo attendono e pregano. Mentre nella basilica di San Pietro si svolgono le celebrazioni dei Novendiali, i nove giorni di lutto che seguono la morte del papa, i cardinali si preparano al conclave che inizierà il 7 maggio e durante il quale verrà eletto il nuovo pontefice.
L’atmosfera è di sospensione. Tutto, in un certo senso, si è fermato, compresa la canonizzazione del beato Carlo Acutis. Il nuovo papa effettuerà nuove nomine. Le gerarchie ecclesiastiche cambieranno. Nessuno vuole prendere decisioni prima di sapere chi siederà sul soglio di Pietro dopo Bergoglio. Nessuno, dicevamo, tranne la Cina.
Il papa non c’è, alla Cina non importa
A Shanghai, come riferisce AsiaNews, padre Wu Jianlin, direttore della Commissione per gli affari educativi, è stato eletto nuovo vescovo ausiliare della diocesi. La medesima cosa è avvenuta a Xinxiang, provincia dell’Henan, dove per il ruolo di vescovo è stato scelto padre Li Jianlin.
L’accordo tra Cina e Santa Sede sulla nomina dei vescovi, per quanto segreto, prevede che il candidato della Chiesa cinese, scelto “democraticamente” da assemblee controllate dal Partito comunista, venga approvato dal papa. Non si sa tuttora, però, se il pontefice possa rifiutare un candidato.
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Forse........
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