Contrordine compagni, non ci sarà l’Apocalisse climatica. Firmato Bill Gates
Chissà come la prenderanno Greta Thunberg e i tanti accoliti dell’Apocalisse climatica. Bill Gates, il fondatore di Microsoft, il filantropo più famoso al mondo che solo quattro anni fa pubblicò un libro dal titolo Clima. Come evitare un disastro, oggi se la prende con gli allarmisti di tutto il mondo e in un lungo articolo su Gates Notes invoca la retromarcia:
«C’è una visione apocalittica del cambiamento climatico che recita così: “Tra pochi decenni, un cambiamento climatico catastrofico decimerà la civiltà. Le prove sono ovunque: basta guardare le ondate di calore e le tempeste causate dall’aumento delle temperature globali. Nulla è più importante che limitare l’aumento della temperatura”. Fortunatamente per tutti noi, questa visione è sbagliata. Sebbene il cambiamento climatico abbia gravi conseguenze, in particolare per le popolazioni dei paesi più poveri, non porterà all’estinzione dell’umanità».
E la moria degli orsi polari?
Ma come? E lo scioglimento dei ghiacciai, l’addio alla calotta polare, la scomparsa dell’Himalaya, la moria degli orsi polari, l’ebollizione degli oceani, l’innalzamento delle acque, la trasformazione della California in un parco subacqueo, l’estinzione di innumerevoli specie animali e l’alterazione di ogni singolo ecosistema esistente al mondo?
Bill Gates non dice “abbiamo scherzato”, ma ci va molto vicino. E non si limita a ridimensionare le conseguenze dei cambiamenti climatici («Le persone saranno in grado di vivere e prosperare nella maggior parte dei luoghi della Terra per il prossimo futuro»). Alla vigilia della Cop30 che si terrà a Belém, in Brasile, mette in discussione anche il metodo principale adottato da diversi decenni per invertire la rotta del surriscaldamento globale: tagliare le emissioni di CO2.
La temperatura globale non è tutto
L’uomo che siede su una fortuna pari a 122 miliardi, e che viene ascoltato soprattutto per la sua capacità di orientare i mercati, ricordando che «il cambiamento climatico non è la più grande minaccia per le nostre vite e per il benessere nei paesi poveri e non lo sarà in futuro», se la prende con........





















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