C’è una Russia che si oppone a Putin e alla guerra in Ucraina
«Come possiamo stare qui a parlare di festival per bambini quando ogni giorno in Ucraina ci sono dei bambini che muoiono sotto le bombe? Dobbiamo fermare la guerra». È per aver fatto questo intervento davanti a tutti durante una seduta del Consiglio distrettuale moscovita di Krasnoselsky che il deputato Alexei Gorinov è stato condannato a 7 anni di carcere nel luglio 2022 in Russia per «diffusione di false informazioni sull’esercito russo».
Gorinov è solo uno dei 1.798 prigionieri politici attualmente detenuti in Russia, secondo i dati raccolti da Ovd-info. «Oggi la repressione è molto alta, anche se durante la storia moderna del paese ci sono stati momenti anche peggiori», dichiara a Tempi l’analista dell’organizzazione Denis Shedov. Il ricercatore è intervenuto lunedì alla tavola rotonda «Noi viviamo qui». Prigionieri politici nell’Unione Sovietica e oggi, organizzata a Milano da Memorial a margine del primo convegno internazionale sulla figura del famoso dissidente russo Anatolij Marcenko.
Denis Shedov, analista del dissenso russo per Ovd-Info, secondo da sinistra nella foto, durante la tavola rotonda “«Noi viviamo qui». Prigionieri politici nell’Unione Sovietica e oggi”, organizzata il 3 novembre a Milano da Memorial (foto Tempi)I detenuti politici in Russia oggi
La repressione politica non è una novità in Russia e non è iniziata con la guerra in Ucraina del febbraio 2022, quando c’è stata un’evidente impennata di casi. Se gli episodi di persecuzione ammontavano a 89 nel 2012, sono cresciuti a 304 nel 2018, a 516 nel 2021 fino al picco di 847 nel 2022. Il trend è in continua evoluzione.
I detenuti politici in Russia, oggi, «hanno in media 40 anni e sono al 90 per cento........





















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