«Trump accelera l’avvento di un’era post-occidentale»
«Io ho un po’ di anni sulle spalle e non ricordo che nessuno abbia mai agitato così tanto e in così poco tempo le acque internazionali come Donald Trump». Così Aldo Ferrari, docente all’Università Ca’ Foscari di Venezia e responsabile per l’Ispi del programma di ricerca su Russia, Caucaso e Asia centrale commenta a Tempi lo stravolgimento e lo sconcerto provocati in tutto il mondo dal presidente americano con la politica dei dazi, ma non solo. Una politica che, continua, «mette profondamente in crisi il fondamento stesso dell’esistenza dell’Unione Europea».
Professor Ferrari, la politica dei dazi di Trump colpisce tutti: amici e nemici. Così gli Usa non rischiano di isolarsi eccessivamente, quasi a dire: “Non abbiamo bisogno di nessuno”?
Questo è un dubbio legittimo, ma è ancora presto per giudicare. La svolta impressa dalle politiche di Donald Trump è enorme e va in tante direzioni: Groenlandia, Israele, Messico, Canada, Iran, Gaza, Ucraina. Io ho un po’ di anni sulle spalle e non ricordo che nessuno abbia mai agitato le acque internazionali così tanto in così poco tempo. Quindi è normale che ci siano sconcerto e preoccupazione, soprattutto da parte dei paesi europei.
Perché?
La politica di Trump mette profondamente in crisi il fondamento stesso dell’esistenza dell’Unione Europea, che ha sempre contato sul fatto di avere al di là dell’Atlantico un partner militarmente, economicamente e politicamente forte con il quale si andava d’accordo e dal quale, diciamocelo, si prendevano gli ordini.
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