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«La revoca delle sanzioni è una buona notizia per il popolo della Siria»

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20.05.2025

Chi l’avrebbe mai detto che un presidente degli Stati Uniti avrebbe stretto la mano a un jihadista, un passato nell’Isis e in Al-Qaeda, con una taglia americana sulla testa da 10 milioni di dollari, e l’avrebbe poi elogiato definendolo «giovane, tosto e combattente»? Sembra impossibile ma è successo settimana scorsa, quando Donald Trump in Arabia Saudita ha ricevuto il leader della Siria, Ahmad al-Sharaa, che con il nom de guerre Abu Muhammad al Jolani ha conquistato il potere a dicembre, costringendo alla fuga Bashar al-Assad.

Trump ha annunciato la revoca delle sanzioni americane contro la Siria, per «garantire pace e prosperità alla regione nel lungo periodo», secondo quanto dichiarato dal Dipartimento di Stato americano. «La notizia è stata accolta con enormi manifestazioni di gioia a Damasco» e non solo, dichiara a Tempi Benjamin Blanchard, direttore generale di SOS Chrétiens d’Orient, dal 2013 a fianco della popolazione siriana, in particolare dei cristiani perseguitati.

Lei ha definito la decisione di Trump una “buona notizia per il popolo siriano”. Perché?
Gli Stati Uniti impongono sanzioni alla Siria dal 1979 e sono state rinforzate dal 2011. Ora i siriani potranno concretamente respirare un po’ e in tanti........

© Tempi