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«C’è ancora spazio per la speranza in Terra Santa»

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10.10.2025

Israeliani e palestinesi in festa. Balli e canti per le strade sia a Tel Aviv che a Gaza. «Questo è un momento storico», commenta il presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi la firma a Sharm el-Sheikh dell’accordo tra Israele e Hamas che pone fine alla guerra più lunga che lo Stato ebraico abbia mai affrontato. Ieri, nella notte, il governo di Benjamin Netanyahu ha ratificato l’accordo dopo una lunga consultazione. L’inizio del cessate il fuoco è previsto in giornata. Tra lunedì e martedì, secondo quanto anticipato da Donald Trump, dovrebbe inoltre arrivare la liberazione dei 20 ostaggi ancora vivi, detenuti nei tunnel della Striscia di Gaza, la consegna dei corpi di quelli deceduti, anche se neppure Hamas sa dove si trovino alcuni di loro, e il ritiro dell’esercito israeliano lungo un confine concordato durante le trattative.

«Sono molto contento che questo accordo sia stato firmato. Era davvero importante. Ma è solo l’inizio: ogni passo successivo deve essere rivolto alla convivenza pacifica e al riconoscimento dei diritti dei due popoli», dichiara a Tempi in un’intervista padre Ibrahim Faltas, frate francescano di origine egiziana, direttore delle scuole della Custodia di Terra Santa.

Padre Ibrahim Faltas della Custodia di Terra Santa ad Assisi nell’ottobre 2023 per chiedere il cessate il fuoco a Gaza (foto Ansa)

Padre Faltas, è finalmente finita questa guerra devastante che va avanti da due anni?
Lo spero davvero. Questi primi passi sono importanti per dare stabilità alla pace. Il cessate il fuoco e il ritorno degli ostaggi israeliani porteranno sicuramente più serenità per affrontare i passi successivi. Ora bisogna pensare alla gente di Gaza e aiutarli nei bisogni essenziali.

Ha notizie dei cristiani rifugiati a Gaza nella parrocchia della Sacra Famiglia?
Non sono ancora riuscito a parlarci. Da due anni,........

© Tempi