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La riforma Nordio e qualche idea per ripristinare l’equilibrio tra i poteri

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20.06.2025

Egregio direttore, faccio seguito al mio commento al precedente articolo del dr. Guido Piffer per continuare un dibattito purtroppo a margine delle ormai troppo contrapposte posizioni di magistratura e politica, nella speranza che qualcuno, leggendo Tempi, abbia l’umiltà di porsi in discussione per cercare soluzioni di mediazione accettabili.

Per questo condivido la premessa con cui il dr. Piffer colloca il suo argomentare ma non posso esimermi dal ricordare, come già detto nel mio precedente intervento, che tutto nasce dalla rottura della situazione di equilibrio dei tre poteri nel 1992 consumata con l’inchiesta detta Tangentopoli e dalle conseguenze che la politica non seppe trarne. Non solo: la politica si piegò con timore da un lato al potere giudiziario e dall’altro al quarto potere dei media che si schierarono a fianco dei pm milanesi prima e del clima generale di caccia alle streghe poi (come non ricordare l’assalto a Bettino Craxi a Roma con il lancio di monetine, ad esempio?).

Ciò premesso, l’articolo in esame (“Riforma Nordio. L’ingiusta direzione”) prende in esame i passaggi della riforma Nordio nei punti che ritengo meritino una riflessione e cioè la separazione delle carriere, il duplice Csm ed il procedimento di formazione (sorteggio), la responsabilità dei magistrati e la costituzione di un’Alta Corte di giustizia.

Il dr. Piffer svolge alcune osservazioni che portano solo in parte a modificare la situazione attuale e se si possono condividere molte sue osservazioni il problema posto (rapporto tra poteri) rimane, così come a mio parere........

© Tempi