Leone XIV: «La droga, una prigione invisibile»
«La Chiesa ha bisogno di voi. L’umanità ha bisogno di voi. L’educazione e la politica hanno bisogno di voi. Insieme, su ogni dipendenza che degrada faremo prevalere la dignità infinita impressa in ciascuno». Sono le parole di speranza che Papa Leone XIV ha rivolto ieri ai giovani che hanno preso parte all’udienza in Vaticano in occasione della Giornata internazionale contro le droghe. Oltre alle autorità, tra cui il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri con delega alle politiche antidroga Alfredo Mantovano, erano presenti numerosi rappresentanti del sistema italiano impegnato ogni giorno nelle attività di prevenzione, recupero e cura dalle dipendenze. Erano molti i partecipanti che hanno combattuto anni, o sono ancora invischiati, nella lotta per “evadere” dalla «prigione invisibile» della droga, come l’ha definita lo stesso Prevost.
Dura la condanna del Pontefice alle «enormi concentrazioni di interesse e ramificate organizzazioni criminali che gli Stati hanno il dovere di smantellare» che fanno delle sostanze illegali «il proprio immenso business» e molto capaci nel saper mantenere «influenza e impunità» e dirottare la guerra sui poveri, «ultimo anello di una catena di morte».
Le parole di Prevost hanno fatto seguito all’intervento introduttivo di Mantovano che nel suo discorso ha ricordato il forte legame della lotta alla tossicodipendenza con l’idea nella nostra società del concetto di “libertà”, che non può essere intesa come «fare tutto quello che si vuole, e quindi anche assumere la droga o darsi la morte». Ha poi continuato citando le parole di Giovanni Paolo II: «Essere liberi (…) non vuol dire godimento ma fatica: la fatica della libertà (…)», che significa «pensare, (…) parlare, (…) agire secondo i principi della semplicità e della chiarezza evangelica: “Si, si, no, no”». Ma una fatica che è «bella, carica di amore e di speranza», ha chiuso il sottosegretario.
Meno droga tra i giovani
Solo pochi giorni fa, il 24 giugno, è stata pubblicata la © Tempi
