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Carlo Orsi, il fotografo «innamorato della vita»

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23.01.2025

«Era un uomo vivace, colorito, a cui piaceva mangiare, cucinare, girare il mondo, uno innamorato della vita. Anche spigoloso e schivo, ma dotato di una sensibilità unica, una tenerezza che trasmetteva nei suoi scatti “laterali”, in cui partecipava scostato dalla scena». Giorgio Terruzzi, giornalista e voce storica dei motori per i programmi Mediaset, racconta così a Tempi Carlo Orsi (Milano 1941- Bergamo 2021), conosciuto sul lavoro ma poi divenuto amico fraterno «per quelle affinità immediate così rare nella vita». Al fotoreporter è dedicata la mostra “Miracoli a Milano. Carlo Orsi fotografo” visitabile fino al 2 febbraio al Palazzo Morando | Costume Moda Immagine di Milano, curata dallo stesso Terruzzi insieme a Giangiacomo Schiavi.

La mostra antologica

L’esposizione propone 140 stampe di scatti, selezionati tra i migliaia dell’archivio personale dell’autore. Le quattro sezioni ripercorrono la sua intera produzione. La prima è dedicata a Milano, indagata per sessant’anni dall’obiettivo del fotografo, a seguire i ritratti di svariati artisti del secondo Novecento, i lavori nel campo della moda e i reportage in giro per il mondo.

«Per tutta la vita Orsi si è divertito a scattare – continua Terruzzi –, a cogliere le cose come lo colpivano e come gli apparivano, anche nella loro ironia, nei dettagli della vita quotidiana. Amava il suo lavoro e sapeva di essere un privilegiato per questo. Allo stesso tempo per carattere non era capace di promuoversi, non sapeva neanche cosa fossero le pubbliche relazioni, anche per questo la sua produzione per molti era sconosciuta. Da qui negli ultimi anni è nata con la moglie Silvana (Beretta ndr) l’idea di una mostra antologica, che non a caso ha avuto un successo straordinario nei numeri».

Carlo Orsi, Milano, 1965. Metropolitana in bianco e nero © Archivio Carlo Orsi

La svolta

L’inizio della carriera avviene grazie a un episodio del 1951. Un giovane Orsi, allora diciassettenne, aspettava in fila con svariati reporter che tentavano di proporsi al Corriere della sera. Aveva cominciato a scattare da poco, ma già capiva di volerne fare una professione. Domenico Porzio, grande........

© Tempi