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La Cina ricatta l’Europa con le terre rare

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Stretta di mano con annessi sorrisi di circostanza tra Ursula von der Leyen e Wang Yi, ministro degli Esteri cinese, che ha ribadito a margine dell’incontro con la presidente della Commissione europea che le esportazioni di terre rare non sono mai state e non dovranno mai diventare motivo di attrito tra Europa e Cina.

Pace fatta, insomma, prima ancora che la guerra fosse davvero cominciata, benché nei mesi scorsi siano state diverse le aziende del Vecchio Continente a lamentare le mancate forniture di materie prime indispensabili, ad esempio, alla filiera automotive.

Condizione analoga oltreoceano, dove Ford ha dovuto fermare le linee di Chicago da cui escono i popolari Suv Explorer, mentre l’amministrazione Trump era impegnata in un serrato braccio di ferro per stabilire se e quanti dazi applicare alle importazioni cinesi.

Tempi ha chiesto a Gianclaudio Torlizzi, esperto di energia fondatore di T-Commodity e advisor del governo e di Cassa depositi e prestiti, di fare il punto su questa complessa situazione.

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© Tempi