menu_open Columnists
We use cookies to provide some features and experiences in QOSHE

More information  .  Close

Perché Trump e Meloni parlano la stessa lingua

2 25
saturday

Se anche un giornale tradizionalmente ostile al governo italiano, come Repubblica, arriva a scrivere che l’incontro tra Donald Trump e Giorgia Meloni «poteva andare meglio, forse. Di certo, poteva finire molto peggio», la nostra presidente del Consiglio può dirsi soddisfatta.

«She is great!», ha detto Trump, ricoprendola di elogi. E senz’altro si può dire che Meloni sia riuscita in ciò che altri leader europei nemmeno hanno sfiorato: instaurare un’interlocuzione con l’imprevedibile Trump, portando persino a casa qualche risultato.

Non bisogna dimenticare che l’Alto rappresentante dell’Unione Europea, l’ineffabile Kaja Kallas, non era stata ricevuta dal segretario di Stato Marco Rubio, sebbene fosse volata negli Stati Uniti proprio con quell’intento. Marco Šefčovič, commissario Ue per il commercio, sulla questione dei dazi non ha mai toccato palla, per il semplice fatto che Trump non lo considera un interlocutore. E Ursula von der Leyen, per evitare figuracce, si è prudentemente tenuta alla larga dalla Casa Bianca, “coordinandosi” con Meloni.

Leggi anche

Così la Meloni può guidare il ritorno alla politica della furia Trump

© Tempi